Ho
concluso una delle mie ultime recensioni dicendovi che
la svedese Bootleg Booze Records e la sussidiaria Rock
Alliance non sbagliano davvero un colpo! E non so proprio
come potrei dire il contrario visto che prima i The
Accidents, poi i The Deadbeats ed ultimamente il 7''
di Urrke T. and The Midlife Crisis si sono ritagliati
uno spazio di lusso fra la mia discoteca personale.
Così non ci ho pensato 2 volte ed ho rivolto
qualche domanda ad Andreas Axelson (chitarrista e cantante).
Mi raccomando se amate i 70's, i 'Copters e più
in generale il rock'n'roll, allora non fatevi sfuggire
il loro "Long Hard Nights"!
     
Ciao Andreas, dove, quando e
come sono nati i Deadbeats? Cominciamo, presenta ai
nostri lettori i primi giorni dei Deadbeats:
I Deadbeats sono nati nell'autunno del '95, quando non
avevamo niente da fare e un sacco di canzoni rock che
ci ronzavano in testa. Ho semplicemente dovuto tirarle
fuori e così ho formato la band in un momento
in cui ero decisamente molto ubriaco con Andreas Sjöberg
alla chitarra, e all'epoca c'erano Benny (ex batterista)
e Robert (ex bassista) che si sono aggiunti alcuni giorni
dopo. Questi sono stati i primi veri giorni dei Deadbeats!
Ho ascoltato il tuo ultimo grande
lavoro intitolato "Long Hard Nights", pubblicato
dalla Rock Alliance, una divisione della Bootleg Booze
Records. Ho notato che il tuo sound è pervaso
da un enorme feeling anni '70, e ho anche notato somiglianze
con il sound degli Hellacopters di "High Visibility"
e "By Grace Of God". Sei d'accordo con me?
Quali sono le band di oggi e di ieri che hanno influenzato
maggiormente il tuo sound?
Sono d'accordo che ci sia un enorme influenza derivata
dagli anni '70 e infatti questo era il nostro intento!
Dal punto di vista musicale e dei testi amiamo questo
sound! Gli Hellacopters hanno lo stesso feeling, anzi,
ne hanno anche di più, infatti hanno un po' più
soldi da spendere in studio e in questa roba, ma non
hanno le nostre stesse canzoni! Tutti noi amiamo Thin
Lizzy e gli AC/DC e in larga misura i Kiss. Amo i Kiss
e tutti noi ascoltiamo musica anni '70 e '60, roba tipo
Ike e Tina Turner e i Lynyrd Skynryd. Noi cerchiamo
di riprodurre lo stesso feeling, ma è veramente
dura!
Quali sono secondo te le principali
differenze tra il vostro primo precedente full-lenght
e l'ultimo?
E' tutto differente! Ci sono alcune canzoni nel primo
album che hanno qualche somiglianza dal punto di vista
compositivo, ma a parte ciò, quella di oggi è
una band nuova di zecca in ogni aspetto e siamo mille
volte meglio di prima!
Penso che il titolo del tuo lavoro
si riferisca al tuo stile di vita rock 'n' roll! Quindi,
descrivici una vostra tipica Long Hard Night
Long Hard Nights può essere interpretata in molti
modi. Comunque quando l'ho scritta parlava di un ragazzo
col cuore a pezzi, con grossi problemi ad affrontare
la vita e lo stile di vita di quelli che stanno fuori
ogni notte senza mai conoscere davvero qualcuno e senza
mai stare con una donna per più di una notte.
Come puoi vedere, non ha molto a che spartire con il
fare baldoria in qualsiasi modo. Una tipica lunga notte
con noi è spesso molto confusa alla fine, molto
molto bella all'inizio. Lasciamo stare
(ride,
N.d.t.) Lo scoprirai da solo. Fateci venire in Italia
e vi mostreremo qualche vera long hard nights!
Come funziona la stesura delle
canzoni nella tua band? Puoi definirla come un lavoro
di squadra o come una composizione individuale? Chi
scrive i testi, chi si occupa dell'arrangiamento e come
nascono le vostre migliori melodie?
Si può dire che sono il principale songwriter
nei Deadbeats. Andreas Sjöberg aggiunge qualche
riff ma tutti noi contribuiamo alla stesura della canzone.
Spesso compongo i riff a casa, strofa/riff/ritornello
come se fosse una canzone completa, poi mostro l'idea
a Claes, a Micke Kniven e ad Andreas e poi l'arrangiamo
insieme e mettiamo qualche altro riff o ne leviamo altri.
Infine mi viene in mente il titolo o qualcosa e comincio
a scrivere il testo, cosa che non sopporto davvero
sono il mio peggior critico! Una canzone non nasce sempre
così, ma in genere funziona proprio in questo
modo.
C'è qualche canzone di
"Long Hard Nights" verso la quale ti senti
maggiormente legato per qualche ragione?
Sinceramente no. Però in questo momento mi piacciono
molto "To Late To Save" e "Perfect World".
Ho notato che Sara Eriksson e
Benny Larsson hanno suonato rispettivamente hammond
e tambourine in "Long Hard Nights". Sara ha
dato il suo contributo anche come voce di sottofondo.
Come hai incontrato questi ragazzi e perché hai
deciso di chieder loro di partecipare?
Benny era il batterista nei Dadbeats prima di Micke,
e quindi è stata una scelta ovvia. Sara è
una nostra vecchia amica e sappiamo che sa cantare davvero
bene, inoltre suona tastiere e violoncello e un sacco
di altra roba, così glielo abbiamo semplicemente
chiesto e loro hanno accettato con piacere!

Come si lavora con la Rock Alliance
e come siete arrivati all'accordo con questa etichetta?
Molte band sono interessate a raggiungere un contratto
con etichette più importanti, ma penso che qualche
volta le etichette minori sappiano lavorare meglio,
perché nella maggior parte dei casi amano davvero
la proposta dei loro artisti. Qual è la tua opinione
a riguardo?
Spesso essere sotto contratto con un'etichetta più
piccola è meglio, perché riesci a stabilire
una relazione più stretta con loro, e a noi piace
molto la Bootleg Booze Records. Sono brave persone e
non c'è mai stato nessun tipo di problema! Certamente
sarebbe grandioso essere sotto una major (purché
non ti brucino prima del tempo...) e poi se succedesse
non dovrei preoccuparmi di andare a fare un lavoro di
merda ogni giorno!
Se non sbaglio ho letto che siete
più famosi negli Stati Uniti che nel tuo Paese.
Ciò mi suona davvero strano, è un vero
peccato! Ma se è vero, spiegami il perché.
Pensi che la svedese Rock Alliance/Bootleg Booze ti
aiuterà a cambiare questo stato di cose?
Ad essere onesto non penso che siamo meglio conosciuti
negli Stati Uniti. Almeno non più che qui, perché
sono ormai dieci anni che siamo in giro, e penso che
la maggior parte della gente ci abbia sentiti suonare
o abbia almeno sentito parlare di noi in qualche modo
anche qui in Svezia. Ma naturalmente la Bootleg Booze
ci renderà più conosciuti in casa e anzitutto
in Europa.
Parlaci della migliore e della
peggiore gig dei Deadbeats di sempre:
Mi spiace, ma non riesco proprio a farmene venire in
mente una in particolare, perché ogni gig che
abbiamo fatto si sta offuscando nella mia memoria, forse
perché sto invecchiando o qualcosa di simile!
Ma penso che quelle che abbiamo fatto con i Twopointeight
e i Bombshell Rocks lo scorso anno siano stata abbastanza
forti.
Quali sono state le band più
pazze che hai incontrato sul palco durante i tour? Vuoi
parlarci di qualche evento in particolare?
La band più fuori di coccio sono i Dontcares.
Una volta ho suonato il basso con loro. E' difficile
riportare singoli eventi perché è come
vivere in un manicomio 27 ore su 24 quando sei con i
Dontcares. Ti dico solo che alla fine ci ritrovavamo
sempre nudi.
Quali sono i vostri piani futuri?
Avete pianificato qualche data dei tour, c'è
qualche speranza di vedervi sul palco in Italia?
Stiamo cercando di organizzare un tour in Europa (finalmente!),
ma aspettiamo di vedere come andrà con l'album.
Veramente siamo in contatto con alcune agenzie di booking
proprio in Italia e speriamo di poter venire là
da voi al più presto. Abbiamo anche in progetto
un video, ma si vedrà!
I tuoi drinks preferiti e la
tua personalissima top 5 album:
Bevo generalmente birra e vino rosso, ma sono capace
di buttare giù di tutto! I miei 5 album preferiti?
Odio questo tipo di domande. Non saprei
ne dimentico
sempre uno o due. Allora
direi senz'altro "Reign
In Blood" degli Slayer e "Powerage" degli
AC/DC.
Se avessi la possibilità
di cambiare qualcosa nel mondo, cosa faresti?
Non lo so, è una domanda troppo difficile...
Forse provvederei per prima cosa a pagare i miei debiti
Qual è la cosa più
pazza o la più pericolosa o stupida che hai mai
fatto?
Guidare ubriaco e schiantarmi
Ok Andreas, l'intervista è
finita. Ora sei libero di salutare i nostri Exploders
e tutti i tuoi fans come vuoi. Grazie mille!
Grazie a voi per le domande divertenti. Spero di vedervi
presto. E mi raccomando, correte a comprare il nostro
album, che è davvero forte!
Intervista realizzata da Bruno
Rossi
Tradotta da Martina Benedetti
Supervisione di Margherita
Realmonte

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